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Riflessioni tra psicologia e teologia

In questa sezione cercherò man mano di inserire delle riflessioni tra psicologia e teologia, aperte alla discussione critica e alle eventuali correzioni.

Essere riconosciuta persona presso un pozzo. Una riflessione a partire dall'incontro di Gesù con la donna samaritana al pozzo di Giacobbe (vangelo secondo Giovanni, capitolo 4, dal versetto 5 al versetto 42).

Rendici uguali ma unici. Israele chiede al profeta Samuele un re, per essere come gli altri popoli. Dio risponde positivamente lo rende, per certi aspetti, anche diverso dagli altri popoli. Ciascuno di noi, come indicato da varie prospettive psicosociali e psicoanalitiche, vive alla ricerca dell'equilibrio tra comunanza tra se ed altri gruppi e specificità uniche del suo essere nel mondo. Ciascuno vive sulla soglia: è, al tempo stesso, uguale e unico.

La pandemia da Covid-19 che ha avuto il suo apice tra il 2019 e il 2022 è stata una importante prova per i limiti sociali, economici, psicologici e spirituali di tutta la società. Per quel che mi concerne più direttamente è stato un faccia a faccia diretto con la mia morte, data per certa più volte, con i miei quasi 5 mesi di ricovero, dei quali un mese e mezzo in terapia intensiva, di cui 24-25 giorni in sedazione profonda, con annessi arresti cardiaci e varie complicazioni. Ma si può fare esperienza di fraternità e comunità pur nell'isolamento di una stanza di rianimazione covid-19, dopo 25 giorni di sedazione profonda, immobile e senza muscoli per il troppo stare a letto, muto per via di una tracheotomia? Per la mia esperienza sì e provo a raccontare come si può essere fratelli e sorelle nell'isolamento.